Anime inquiete a Trieste

Mercoledì 17 dicembre 2014
Caffè San Marco
Ore 21.00

All’interno del progetto La volete questa guerra?

ANIME INQUIETE A TRIESTE

di Sabrina Morena

Liberamente tratto dagli scritti di Scipio Slataper, Elody Oblath, Giani Stuparich, Bertha von Suttner.

Produzione: TeatroBandus, Trieste; Compagnia di Arti & Mestieri, Pordenone; Amici della Musica, Udine

Con Julian Sgherla, Giustina Testa, Riccardo Beltrame, Bruna Braidotti e Isaura Argese.
Musiche Acht Stucke di Paul Hindemith
Al flauto Tommaso Bisiak
Costumi con la consulenza di Igor Pahor

Regia Sabrina Morena

Si ringraziano: Teatro Stabile Sloveno/Slovensko Stalno Gledališče, Ass. L’Armonia, Giulia Zuccheri.


Il Caffè San Marco, aperto nel 1914, è il ritrovo dei giovani irredentisti triestini che si interrogano sul destino della città nell’Impero Austro-Ungarico attraversato dai risvegli nazionali.

Tre giovani scrittori e amici, Scipio Slataper, Giani Stuparich e Elody Oblath, discutono al Caffè degli eventi storici che si susseguono: l’Austria dichiara guerra alla Serbia, a cui segue lo scoppio del conflitto fra Germania, Francia, Russia, Inghilterra, mentre l’Italia si dichiara neutrale.

 

Davanti al precipitare della situazione, questi intellettuali che all’inizio parlavano soltanto d’irredentismo culturale, sognando una sorta d’unità europea, diventano degli accesi interventisti, nell’attesa che l’Italia dichiari guerra all’Austria.
Il ricorso alle armi appare l’unica scelta possibile mentre risuona ancora la voce di Bertha Von Suttner, premio Nobel per la pace, che di fronte al conflitto fra le nazioni invocava “l’accordo europeo”.

Nella confusione del quadro bellico, i triestini si apprestano a lasciare l’Impero asburgico procurandosi, proprio al caffè San Marco, i documenti falsi che permetteranno loro di evitare la leva nell’esercito austriaco, espatriare e andare a Roma per poi arruolarsi nell’esercito italiano. Scipio morirà poco dopo sul fronte, così come Carlo, il fratello di Giani Stuparich, mentre Elody e Giani sopravviveranno alla notte della ragione.

Il caffè San Marco, distrutto dagli austriacanti nel 1915, fu riaperto solo alla fine della guerra.