uno spettacolo di Sabrina Morena
con Giustina Testa
una produzione Teatrobàndus e EARA onlus
Amianto senza confini è uno spettacolo agile, con una sola attrice in scena, adatto ad essere proposto sia nei teatri che nelle scuole, o presso sedi di associazioni, luoghi all’aperto, convegni.
Il testo ripercorre a grandi linee la storia della produzione dell’amianto in Europa e nel Friuli Venezia Giulia, con i suoi effetti letali sui lavoratori delle cave, delle fabbriche, dei cantieri e sulle popolazioni che vivono nelle zone limitrofe a tali impianti.
In scena, la narrazione si alterna alle testimonianze dei protagonisti: le mogli degli operai, i lavoratori portuali, medici e giornalisti.
Amianto senza confini mette in evidenza le vergognose cecità e omertà delle autorità di fronte ai dati negativi provenienti dalle analisi sull’asbesto. Con ironia e sarcasmo, descrive il cinismo dell’industria che, malgrado ogni evidenza di tossicità, ha proseguito nella produzione e nella diffusione dei prodotti, inquinando l’ambiente.
Esalta le battaglie per la salute e per l’informazione che sono state fatte e annuncerà quelle che sono ancora da farsi.
Il racconto si focalizza sui territori e le situazioni di cui si occupano le associazioni aderenti all’EARA – European Asbest Risk Association.
Protagonisti sono il Friuli Venezia Giulia, la Slovenia e la Croazia, con i loro cittadini e cittadine, lavoratori e lavoratrici, e le associazioni che tanto si battono per la protezione dell’ambiente. Emerge, così, che il problema dell’amianto e delle malattie ad esso correlate è una questione internazionale; che è cruciale il collegamento tra zone adiacenti e, quindi, che l’ambiente non ha confini, ma va salvaguardato da tutti coloro che lo abitano, vicini e lontani; che la malattia e la sofferenza non sono patrimonio di una popolazione o di un’altra; che le esperienze vanno condivise perché le vittorie degli uni possano diventare anche le conquiste degli altri.