da un’idea e testo di Giovanna Coen

con: Julian SgherlaGiustina TestaFumiyuki KatoMichele Marolla e Riccardo Beltrame
in video: Giovanna GarlattiFrancesco Cozzi e con la partecipazione straordinaria di Riccardo Canali

regia e drammaturgia: Marzia Postogna
musiche a cura di ed eseguite dal vivo da: M° Corrado Gulin

Yūdansha Kyōkai Iwama Aikidō Trieste / Ass. Culturale Teatrobandus / Ass. Internazionale dell’Operetta del Friuli – Venezia Giulia

Nei  primi giorni di settembre del 1907 Trieste fu palcoscenico di un avvenimento eccezionale che riempì le cronache dei giornali locali dell’epoca: l’arrivo di una delegazione giapponese, composta da due incrociatori con a bordo più di 1.300 marinai.

L’evento si inserisce in un periodo nel quale Trieste non solo era all’apice del suo splendore ma, grazie all’apertura delle rotte con l’Oriente da parte del Lloyd Austriaco, era divenuta anche un centro molto importante di quel fenomeno noto come “giapponismo”.

La missione diplomatica giapponese si inseriva in un più ampio quadro di avvio di relazioni con l’Occidente determinato da quella spinta alla modernizzazione che animava il Giappone de quegli anni sotto il governo dell’Imperatore Meiji.

Questo il quadro storico. Ma come spesso accede, la storia non è fatta solo da grandi eventi, ma anche da piccole vicende quotidiane. La storia messa in scena, liberamente ispirata ai fatti storici, narra l’incontro tra la delegazione giapponese e la città di Trieste.

Furono dieci giorni di ricevimenti e festeggiamenti durante i quali la città mostrò non solo la sua accoglienza e il suo splendore, ma anche la curiosità per un mondo che si affacciava all’Occidente e che tanto colpiva, e colpisce ancora oggi, l’immaginario esotico collettivo.

Su questo palcoscenico si muove Georg von Hütterott e sua moglie Marie, tra i principali fautori di questo avvenimento, esponenti di spicco di quella nobile borghesia che, grazie alla sua lungimiranza e intraprendenza fece grande Trieste.

Georg e Marie conoscevano bene il Giappone essendovisi recati già nel 1884/85 e ne erano rimasti affascinati, tanto da aver progettato di ricreare un loro “Giappone privato” a Rovigno, dove Georg diede vita al primo embrione di un importante polo turistico ispirato a questo straordinario Paese.

Trieste era una città dove l’interesse per l’Oriente si era già ben sviluppato, e pertanto l’incontro tra culture così diverse, pur suscitando curiosità a fascino esotico, fece sì che non pochi furono i punti di comune interesse. 

Una storia raccontata da diversi punti di vista:  da von Hütterott, imprenditore e diplomatico, appassionato e studioso, dalla moglie Marie, più sensibile all’originalità e allo spirito delle arti tradizionali giapponesi , da Ijūin,  il viceammiraglio della flotta imperiale, nonché dalla gente di Trieste, curiosa e piena di spirito. 

La musica, suonata dal vivo, accompagnerà il breve affresco di una visita, l’inizio di una storia che sorprende ancora oggi: quella del magico incontro tra Oriente e Occidente.