Recensione positiva per la prima rappresentazione di Anime Inquiete a Trieste

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Mercoledì 17 abbiamo rappresentato per la prima volta nello storico caffè San Marco di Trieste – dove peraltro è ambientata – la nuova pièce di Sabrina Morena Anime inquiete a Trieste.

Pochi giorni fa è uscita sul periodico di approfondimento on-line FucineMute.it la prima recensione.

 

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Complessivamente, la recensione apparsa su FucineMute, è molto positiva e pone l’accento sul nostro lavoro di attori.

In essa troverete una breve contestualizzazione storica delle vicende, un riassunto per sommi capi della trama dello spettacolo e la critica della rappresentazione.

Riportiamo – per gentile concessione della testata – lo stralcio iniziale:

Mancano pochi giorni all’inizio del 2015, che per l’Italia significa, fra le altre cose, “centenario della prima guerra mondiale”.
Per Trieste, come per buona parte dell’Europa, la Grande Guerra è, invece, “la guerra del ’14-’18”, poiché, allo scoppio delle ostilità, la città faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico.

Alla fine della terza guerra d’indipendenza, infatti, l’Italia era riuscita ad annettersi il Veneto e alcuni territori più ad est, che includevano anche Udine e parte del Friuli, ma le zone di Gorizia e Trieste – e del Trentino, verso nord – erano rimaste sotto il dominio asburgico. È a partire da questi anni che gli ideali di un irredentismo “mazziniano” – ancora lontano dalla deriva fascista e nazionalista che subirà nel ventennio fra le due guerre, e ispirato ai concetti risorgimentali di indipendenza e autodeterminazione dei popoli – trovano crescente consenso fra la popolazione e gli intellettuali di queste zone.

Anime inquiete a Trieste è la pièce teatrale di Sabrina Morena che, attraverso i loro scritti e i loro carteggi, ricostruisce l’attività culturale e politica, alla vigilia del conflitto, di tre scrittori irredentisti triestini: Scipio Slataper, Giani Stuparich ed Elody Oblath.

 

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